Stabilità Alimentare: problemi e soluzioni

Cos’è la stabilità alimentare? Quali sono i problemi e le possibili soluzioni in merito a questo argomento? In questa guida scopri tutto quello che c’è da sapere.

Con il termine stabilità alimentare si intende l’accesso sicuro e costante a cibo nutriente e disponibile in quantità sufficienti per tutti.

Le diseguaglianze sociali e l’instabilità economica globale rendono però questo obiettivo molto difficile, tanto da essere diventata ormai una sfida globale per garantire la sopravvivenza di alcune popolazioni.

Ci sono troppe disparità nel mondo e i paesi con maggiori disponibilità finiscono anche per sprecare cibo, rendendo ancora più difficile il reperimento di alimenti sicuri alle popolazioni povere.

Secondo quanto riporta un’infografica Unicusano che analizza la crisi climatica a livello globale si rileva uno spreco alimentare del 30% del cibo che viene prodotto, e questo determina l’emissione nell’atmosfera di 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra.

Per raggiungere i livelli richiesti per una vera stabilità alimentare mondiale è necessario intervenire in maniera congiunta e lavorare sulla produzione del cibo, sulla qualità degli alimenti e sulla riduzione dell’impatto ambientale che i processi di produzione e trasformazione dei prodotti alimentari generano.

In questo articolo analizzeremo i problemi causati da una gestione errata degli alimenti e le possibili soluzioni, anche in relazione ai cambiamenti climatici, che hanno inevitabili ricadute sulla salute, la società, l’economia e anche la produzione e l’accesso al cibo.

I problemi che minacciano stabilità alimentare

I primi dati allarmanti sui problemi che minano la stabilità alimentare arrivano dal Global Risk Report 2023 presentato al World Economic Forum, secondo il quale il cambiamento climatico mette a rischio la disponibilità di risorse e di cibo.

Surriscaldamento, siccità ed eventi meteorologici estremi compromettono diverse coltivazioni nel mondo, innescando crisi umanitarie e una riduzione della disponibilità di cibo.

Prima dunque di individuare soluzioni che riguardano la produzione e la gestione degli alimenti, è fondamentale agire per ridurre le emissioni e rallentare il surriscaldamento. 

Ci sono poi altri fattori che influenzano il mancato raggiungimento della stabilità alimentare. 

Produzione di cibo

La produzione di cibo a livello globale è in aumento ma non è distribuita in maniera equa.

Secondo il report annuale della FAO, nel 2024 aumenterà la produzione di cereali, ma con una distribuzione molto differente da paese a paese.

Nei paesi con maggiori ripercussioni dal punto di vista climatico, le produzioni o sono calate o vengono ritardate, con effetti devastanti sulla popolazione sia dal punto di vista alimentare sia economico.

Secondo Save The Children, ogni anno 1 milione di bambini nel mondo muore per malnutrizione e sono 345 milioni le persone che non hanno accesso al cibo. 

Spreco alimentare

Lo spreco alimentare è un problema etico e ambientale di grande rilevanza, anche perché è un fattore che incide anche sui livelli di inquinamento e di riduzione delle risorse.

Il WWF, in occasione della giornata mondiale contro lo spreco alimentare in un comunicato ha dichiarato che in Italia lo spreco alimentare vale 15 miliardi l’anno, pari all’1% del PIL.

Aumenta inoltre anche la percentuale di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà, con sempre più persone che non riescono a nutrirsi bene per mancanza di risorse economiche sufficienti.

Secondo i dati, nel mondo un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato, con un danno economico che supera il trilione di dollari. 

Gestione delle risorse alimentari

A influire in maniera negativa sul raggiungimento della stabilità alimentare c’è anche la cattiva gestione delle risorse.

In alcune regioni del mondo non ci sono ad esempio infrastrutture rurali per conservare correttamente il cibo e spesso, anche per mancanza di strade e altro tipo di servizi, il cibo prodotto non riesce a raggiungere correttamente i mercati, creando ancora più diseguaglianze e riducendo la disponibilità di risorse alimentari a paesi già in difficoltà.  

Soluzioni per raggiungere la stabilità alimentare

Per raggiungere la stabilità alimentare bisogna partire da una gestione oculata delle risorse alimentari, che si muove lungo tutta la filiera, dalla produzione allo smaltimento.

Oltre agli accordi internazionali, che sono in linea con gli obiettivi per il clima, bisogna intervenire anche con un’educazione capillare del consumatore e del produttore, soprattutto di chi si trova nei paesi con una maggiore disponibilità di cibo.

L’obiettivo è puntare all’ottimizzazione delle risorse in fase di produzione, all’educazione all’acquisto ponderato e non compulsivo degli alimenti e al recupero degli alimenti invenduti.

Altre soluzioni possibili sono: 

  • Investire in agricoltura sostenibile: promuovere l’adozione di pratiche sostenibili per la coltivazione, soprattutto nelle zone a rischio siccità, con strumenti che aumentano la resa delle colture senza impattare troppo sull’ambiente, come ad esempio l’irrigazione a goccia, ;
  • Migliorare le gestione delle risorse alimentari: il sistema deve collaborare a livello globale per evitare disuguaglianze e promuovere l’accesso ai mercati in maniera più libera e mettendo tutti i paesi produttori sullo stesso piano dal punto di vista delle infrastrutture e delle possibilità;
  • Educazione e sensibilizzazione: come fatto per la sicurezza alimentare, anche per la gestione del cibo è fondamentale informazione e formare i cittadini con campagne di educazione diffuse in diversi contesti, a partire dalla scuola;
  • Ricerca e sviluppo: l’utilizzo e la sperimentazione con le nuove tecnologie, inclusa l’AI, può diventare cruciali per trovare soluzioni sempre più efficaci e rendere la produzione alimentare sostenibile ed equa in tutto il mondo.
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