La Battaglia delle Forche Caudine: la Sconfitta dei Romani
Oggi parleremo della Battaglia delle Forche Caudine, probabilmente uno degli eventi che ebbe maggiore peso e importanza durante la seconda guerra sannitica. I Romani non collezionarono numerose sconfitte durante la loro supremazia.
Nella Battaglia delle Forche Caudine, tuttavia, dovettero piegarsi ai Sanniti di Gaio Ponzio. La frase “passare sotto le Forche Caudine” ha oggi una valenza di umiliazione e imbarazzo. Questo termine si riferisce proprio alla sconfitta dei Romani.
Ma cosa significa?
La Battaglia delle Forche Caudine
Come i Sanniti sconfissero i Romani
Come ogni pezzo di storia antica, abbiamo diverse informazioni a riguardo, e nessuna delle versioni è considerata certa al 100%. Per esempio, attenendoci alla versione dello storico Tito Livio, i Romani non scesero mai in battaglia, perché capirono subito di non potere battere i Sanniti.
Per i Romani, questa sconfitta venne ricordata per secoli. Fino ad allora, non avevano mai perso una battaglia e la loro importanza era riconosciuta da tutti. La Battaglia delle Forche Caudine viene associata come una sorta di marchio negativo per la Repubblica.
La prima guerra sannitica si concluse nel 341 a.C. I Sanniti erano finalmente riusciti a ottenere la pace, in un clima non proprio tranquillo. I Romani, ai tempi, erano molto bellicosi: anche i popoli circostanti fremevano per conquistare più terre possibili e ampliare il loro dominio.
La Furbizia dei Sanniti
Esistono due versioni della storia
Tuttavia, nel 321 a.C., sia i Romani sia i Sanniti cambiarono le persone al comando, ribaltando la situazione, che fino ad allora vedeva i Romani primeggiare su tutti i popoli.
I Romani elessero come consoli Tiberio Veturio Calvino e Spurio Postumio Albino Caudino. Invece, i Sanniti decisero di avere come comandante Gaio Ponzio.
Per quanto riguarda Gaio Ponzio, di lui, grazie a Tito Livio, possiamo affermare la seguente frase: «Era figlio di un padre famoso per la grande saggezza, e lui stesso combattente e stratega di prim’ordine».
La Battaglia delle Forche Caudine si svolse in modo molto furbo soprattutto per i Sanniti. Impedirono ai Romani in ogni modo di arrivare al luogo dello scontro. Fu in quel preciso momento, dopo l’ennesimo ostacolo, che i Romani capirono che i Sanniti erano superiori a loro, almeno in quanto a furbizia.
Passare sotto le Forche Caudine
Un’azione umiliante
Da qui in poi, esistono diverse versioni della storia. C’è chi afferma che la battaglia si svolse, mentre chi ammette che l’esercito dei Romani si piegò ai Sanniti, impedendo ai propri membri di morire in battaglia inutilmente.
Adesso, arriva il punto focale della storia: qualsiasi sia la versione accertata, un evento si svolse davvero, cioè la totale sottomissione dei Romani ai Sanniti. I Romani furono umiliati: erano un popolo che raramente veniva sconfitto e per i Sanniti fu una grande vittoria.
Ecco cosa ci racconta Tito Livio a riguardo:
«Li avrebbero fatti passare (i Roamni) sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica. Le altre condizioni di pace accettabili ai vinti e ai vincitori: il ritiro dell’esercito dal territorio dei Sanniti e quello delle colonie ivi mandate; in seguito Romani e Sanniti sarebbero vissuti ciascuno con le proprie leggi in giusta alleanza».